Frode tecnologica: app di shopping dichiarata AI-powered era gestita da persone
Il fondatore della Nate, Albert Saniger, accusato di ingannare gli investitori con false affermazioni sull'AI.
Albert Saniger, fondatore e ex CEO di Nate, è stato incriminato per frode nei confronti di investitori, sostenendo che la sua app di shopping fosse potenziata da intelligenza artificiale, mentre in realtà era gestita da operatori umani in un call center nelle Filippine.
L'app, lanciata sette anni fa e sostenuta da oltre 50 milioni di dollari di investimenti, prometteva di semplificare il processo di acquisto online grazie all'AI. Nate, infatti, avrebbe dovuto gestire automaticamente l'intero processo di checkout per gli utenti, ma le indagini hanno rivelato che l'AI non era mai stata in grado di completare gli acquisti autonomamente.
Invece di utilizzare tecnologie avanzate, Nate si avvaleva di centinaia di lavoratori per eseguire manualmente le transazioni. Durante i periodi di alta domanda, l'azienda sviluppava bot per automatizzare alcune procedure, ma la maggior parte del lavoro era svolta da persone. Secondo il procuratore Matthew Podolsky, questo tipo di inganno penalizza non solo gli investitori, ma anche l'innovazione nel campo dell'AI.
Nel 2023, la U.S. Federal Trade Commission ha esortato le aziende a verificare le proprie affermazioni sull'uso dell'AI, avvertendole di non esagerare o promettere capacità che non possono offrire.
