Microsoft svela Azure Cobalt 200, CPU Arm-based per prestazioni elevate
Il nuovo processore Cobalt 200, con 132 core, promette maggiore integrazione e performance nei data center Azure.
Microsoft ha presentato il processore Azure Cobalt 200, un chip Arm-based con 132 core realizzato con il processo a 3nm di TSMC. Questo nuovo chip mira a potenziare le prestazioni nei livelli di calcolo generali di Azure, mantenendo un'efficienza energetica leader nel settore.
Basato sulla piattaforma Arm Neoverse e integrando il sottosistema CSS V3, il Cobalt 200 raggiunge un'efficienza senza precedenti, superando del 50% il predecessore Cobalt 100 in termini di performance. Ogni core possiede una cache L2 da 3MB e il chip supporta 12 canali di memoria, garantendo memory encryption sempre attiva e supporto per l'Arm Confidential Compute Architecture.
Un elemento distintivo del Cobalt 200 è l'integrazione di motori hardware per compressione e crittografia, che alleggeriscono il carico di lavoro del CPU, migliorando le prestazioni in applicazioni come SQL Server. La gestione dinamica di tensione e frequenza consente al processore di adattarsi alle richieste di lavoro, massimizzando il throughput senza necessità di operare alla massima frequenza.
Il Cobalt 200 è pensato per applicazioni di cloud computing nei data center di Microsoft, in concorrenza con soluzioni come Graviton di Amazon. È già operativo nei server dell'azienda e si prevede un'ampia diffusione entro il 2026, con migrazione di carichi di lavoro interni come Office e Teams.
Cosa distingue il processore Azure Cobalt 200 dai suoi predecessori?
Il processore Azure Cobalt 200, basato su architettura Arm Neoverse e realizzato con il processo a 3nm di TSMC, offre 132 core e un'efficienza energetica superiore. Rispetto al Cobalt 100, garantisce un incremento del 50% nelle prestazioni, grazie anche a una cache L2 da 3MB per core e al supporto di 12 canali di memoria con crittografia sempre attiva.
Quali sono i vantaggi dell'integrazione di motori hardware per compressione e crittografia nel Cobalt 200?
L'integrazione di motori hardware dedicati per compressione e crittografia nel Cobalt 200 riduce il carico di lavoro della CPU principale, migliorando le prestazioni in applicazioni come SQL Server. Questo consente una gestione più efficiente dei dati e un aumento del throughput complessivo del sistema.
In che modo il Cobalt 200 gestisce dinamicamente tensione e frequenza?
Il Cobalt 200 adatta dinamicamente la tensione e la frequenza in base alle richieste di lavoro, permettendo al processore di massimizzare il throughput senza operare costantemente alla massima frequenza. Questo approccio ottimizza l'efficienza energetica e le prestazioni in vari scenari operativi.
Quali sono le principali alternative al processore Azure Cobalt 200 nel mercato del cloud computing?
Nel mercato del cloud computing, alternative al Cobalt 200 includono il Graviton4 di Amazon, basato su architettura Arm Neoverse-V2 con 96 core, e l'Axion di Google, un processore Arm-based progettato per migliorare le prestazioni e l'efficienza energetica nei data center. Entrambi mirano a offrire soluzioni ad alte prestazioni e basso consumo energetico per applicazioni cloud.
Come si inserisce il Cobalt 200 nella strategia di Microsoft per il cloud computing?
Il Cobalt 200 rappresenta un passo significativo nella strategia di Microsoft per potenziare le prestazioni e l'efficienza energetica dei suoi data center Azure. Con l'adozione di processori Arm-based come il Cobalt 200, Microsoft mira a competere con altre soluzioni cloud proprietarie, offrendo servizi più performanti e sostenibili ai propri clienti.
Qual è l'impatto dell'adozione di processori Arm-based come il Cobalt 200 sul mercato dei data center?
L'adozione di processori Arm-based come il Cobalt 200 sta trasformando il mercato dei data center, offrendo alternative ad alte prestazioni e basso consumo energetico rispetto alle tradizionali architetture x86. Questo trend è evidenziato dalla crescente quota di mercato di Arm nel settore dei data center, con previsioni che indicano una possibile conquista del 50% del mercato entro il 2025.