Google paga dipendenti inattivi per frenare la migrazione dei talenti AI
Contratti con clausole di non concorrenza e lunghi periodi di preavviso generano frustrazione tra i dipendenti.
Google è stato accusato di utilizzare clausole di non concorrenza aggressive e lunghi periodi di preavviso per impedire ai suoi talenti nel settore AI di passare a aziende concorrenti. Secondo l'ex dipendente di Google DeepMind, Nando de Freitas, queste clausole possono costringere gli sviluppatori a non lavorare per un anno, come riportato da Business Insider.
De Freitas consiglia di evitare di firmare tali contratti, ma riconosce che l'attrattiva di un salario elevato può portare molti a farlo. Nonostante il divieto di tali clausole in alcuni stati degli USA, come la California, la sede nel Regno Unito di Google DeepMind permette ancora l'uso di questi accordi.
De Freitas, ora vicepresidente di AI presso Microsoft, dichiara di ricevere spesso richieste di aiuto da parte di attuali dipendenti di DeepMind che cercano di liberarsi dagli impegni contrattuali. Egli descrive tali clausole come un abuso di potere.
Google ha risposto affermando che i suoi contratti sono in linea con gli standard di mercato e che le clausole di non concorrenza sono utilizzate selettivamente per proteggere i legittimi interessi dell'azienda.
