VR rivoluziona la diagnosi precoce dell'Alzheimer
Nuove ricerche mostrano come la realtà virtuale possa aiutare nel rilevamento precoce dell'Alzheimer attraverso test di memoria spaziale.
Negli ultimi anni, la realtà virtuale (VR) si è affermata come strumento prezioso nel campo della medicina, offrendo soluzioni che vanno dall'addestramento dei medici alla gestione del dolore. Ora, un nuovo fronte si apre con la possibilità di utilizzare la VR per la diagnosi precoce dell'Alzheimer.
L'attuale diagnosi della malattia richiede test neurologici complessi e costosi, ma un team di esperti sta esplorando come esperienze basate su VR possano valutare la memoria spaziale e rilevare segni di declino cognitivo. Le proteine legate all'Alzheimer influenzano la memoria e le funzioni di navigazione, rendendo la VR uno strumento ideale per un'analisi dettagliata.
Durante i test, i partecipanti devono ricordare la posizione di oggetti in ambienti virtuali, mentre si monitorano proteine specifiche come plasma A?42/A?40 e pTau217. I risultati hanno mostrato una diminuzione nella memoria di locazione degli oggetti tra giovani e adulti anziani, evidenziando un potenziale segnale precoce di Alzheimer.
Lo sviluppo di strumenti VR con sensori di tracciamento del capo e degli occhi potrebbe rivoluzionare il monitoraggio del declino cognitivo. Secondo il team, questo strumento, progettato per medici e caregiver, faciliterà la rilevazione precoce e interventi correttivi. L'obiettivo è utilizzare la VR come mezzo non invasivo e immersivo per misurare il declino della memoria legato all'età.
