Un innovativo impianto retinale sta rivoluzionando la vita di pazienti non vedenti nel Regno Unito, permettendo loro di tornare a leggere. Il dispositivo, un chip di 2mm chiamato PRIMA, è stato sviluppato dalla Science Corporation. Questo piccolo impianto converte le immagini catturate da una videocamera in segnali visivi, ripristinando la visione centrale nei pazienti affetti da degenerazione maculare avanzata.
L'approvazione ufficiale del dispositivo non è ancora arrivata, ma le previsioni sono ottimistiche. Un importante medico coinvolto nel trial ha descritto questa tecnologia come l'inizio di "una nuova era nella visione artificiale". L'impianto, una volta approvato, potrebbe essere distribuito tramite il NHS, offrendo a migliaia di persone la possibilità di riacquistare la vista.
La portata di questa scoperta è immensa, rappresentando una concreta speranza per milioni di individui che vivono con la perdita della vista. Sebbene non sia ancora disponibile per tutti, il potenziale impatto di questo dispositivo è significativo, e potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui trattiamo le malattie degenerative oculari in futuro.
Cos'è l'impianto retinale PRIMA e come funziona?
L'impianto PRIMA è un microchip fotovoltaico di 2 mm sviluppato dalla Science Corporation, progettato per ripristinare la visione centrale nei pazienti con degenerazione maculare avanzata. Viene impiantato sotto la retina e funziona in combinazione con occhiali speciali dotati di una fotocamera che cattura le immagini e le proietta sul chip tramite luce infrarossa. Il chip converte questa luce in segnali elettrici che stimolano le cellule retiniche residue, inviando informazioni visive al cervello.
Quali sono stati i risultati preliminari dello studio clinico PRIMAvera?
Lo studio clinico PRIMAvera ha coinvolto 38 pazienti legalmente non vedenti affetti da atrofia geografica, una forma avanzata di degenerazione maculare senile. A un anno dall'impianto del microchip PRIMA, i pazienti hanno mostrato un miglioramento medio di 4-5 righe nella tabella di acuità visiva, con alcuni che hanno raggiunto fino a 11-12 righe in più. Questi risultati rappresentano un significativo progresso nel trattamento della cecità causata dalla degenerazione maculare.
Quando sarà disponibile l'impianto PRIMA per i pazienti?
La Science Corporation ha presentato la domanda per la marcatura CE del dispositivo PRIMA, un passo cruciale per la sua commercializzazione in Europa. Se approvato, l'impianto potrebbe essere disponibile per i pazienti europei entro il 2026. Tuttavia, la disponibilità effettiva dipenderà dall'approvazione regolatoria e dalla distribuzione attraverso i sistemi sanitari nazionali.
Quali sono le principali cause della degenerazione maculare legata all'età (AMD)?
La degenerazione maculare legata all'età
Esistono altri trattamenti per la degenerazione maculare avanzata oltre all'impianto PRIMA?
Attualmente, le opzioni di trattamento per la degenerazione maculare avanzata, in particolare l'atrofia geografica, sono limitate. Alcuni trattamenti mirano a rallentare la progressione della malattia, come le iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF per la forma umida dell'AMD. Tuttavia, per la forma secca avanzata, come l'atrofia geografica, non esistono terapie approvate che possano ripristinare la visione, rendendo l'impianto PRIMA una potenziale soluzione innovativa.
Quali sono i potenziali rischi associati all'impianto retinale PRIMA?
Come per qualsiasi procedura chirurgica, l'impianto del dispositivo PRIMA comporta alcuni rischi, tra cui infezioni, infiammazioni, aumento della pressione intraoculare e possibili danni alla retina. Tuttavia, negli studi clinici, la maggior parte degli eventi avversi è stata di natura lieve o moderata e si è risolta entro due mesi dall'intervento. È fondamentale che i pazienti discutano approfonditamente con il proprio medico i potenziali rischi e benefici prima di procedere con l'impianto.